A cura di Redazione
Il problema
La carie dentaria, (dal latino caries, “corrosione, putrefazione”) è una malattia degenerativa dei tessuti duri del dente (smalto, dentina) su base infettiva, innescata dall’attacco di alcuni microrganismi che popolano il cavo orale. Nei primi stadi, la carie è asintomatica e si manifesta come cambiamento di colore nello smalto che presenterà macchie pi scure. Quando il paziente accusa mal di denti, vuol dire che il processo cariogeno è avanzato fino alla polpa dentale. L’evoluzione della carie provoca i tipici sintomi della patologia:
- Alitosi;
- Ipersensibilità a caldo, freddo, dolce, salato ed acido;
- Dolore al dente;
La carie provoca la graduale distruzione di alcune porzioni della corona dentale. Se trascurata, la lesione cariosa può degenerare in ascesso fino alla totale distruzione del dente e della sua radice.
CINQUE CLASSI DI CARIE
In funzione del grado di penetrazione della carie si distinguono cinque classi:
- Iniziale: nessuna cavità ma macchia biancastra limitata allo smalto;
- Superficiale: cavità nella parte iniziale della dentina;
- Profonda: cavità che interessa la maggior parte del corpo dentinale;
- Penetrante: iniziale reazione dell’organo pulpo dentinale;
- Perforante: lesione pulpare.
E’ una patologia molto diffusa e si stima che colpisca, almeno una volta nella vita, circa il 90% della popolazione mondiale. L’età giovanile è decisamente quella più colpita, rappresentando l’infezione orale cronica più comune tra i bambini. In condizioni normali, fra i singoli denti appaiono più soggetti al processo carioso in ordine decrescente i primi molari, i secondi molari, i premolari, gli incisivi centrali superiori, quelli laterali e i canini. I soggetti longilinei, rispetto ai brachitipi sarebbero colpiti per il 40% dei casi.
Tipi di carie
Esistono diversi tipi di carie con differenti evoluzioni:
- Carie cronica: ha un lento decorso, circa due anni;
- Carie acuta: evolve in circa 6 mesi;
- Carie secondaria: è una carie che non è stata curata in modo adeguato e si ripresenta dove c’è già l’otturazione;
- Carie interdentale: si sviluppa nello spazio tra i denti;
- Carie radicolare, statisticamente più frequente nelle persone anziane;
- Carie dei denti da latte, da attribuirsi a un prolungato allattamento (seno, biberon) ma anche ad un’alimentazione errata;
Complicanze della carie
Tra le complicanze della carie dentale, bisogna menzionare cisti, granuloma, gengiviti, gangrena pulpare e piorrea. In tali casi una semplice otturazione non è più sufficiente e occorrerà procedere all’asportazione della polpa infetta otturando i canali radicolari del dente, attraverso la devitalizzazione.
Le cause
La carie presenta un’origine multifattoriale. Tra le cause della carie:
- Deposito di placca;
- Residui di cibi;
- Alimentazione scorretta;
- Tabagismo;
- Riduzione della salivazione;
- Struttura dei denti.
La cura
Il trattamento d’elezione per la cura delle carie superficiali è l’otturazione, ovvero la sigillatura di ogni fessura e canalicolo che i batteri hanno procurato al dente. In caso di carie complicate associate a pulpiti o granulomi, bisogna fare ricorso a devitalizzazione o apicectomia, mentre nei casi di estrema gravità non resta che procedere all’estrazione del dente.
Nel caso di carie iniziali che abbiano appena intaccato lo smalto possono essere anche suggeriti trattamenti al fluoro periodici.
La migliore cura della carie resta però “la prevenzione”, da farsi attraverso i seguenti passi:
- un’adeguata igiene dentale con spazzolino, dentifricio, filo interdentale e colluttorio;
- assunzione di fluoro;
- alimentazione corretta, evitando il consumo di cibi e bevande zuccherati;
- sigillazione dentale sui denti sani al fine di proteggere lo smalto da eventuali processi cariogeni futuri;
- igiene dentale professionale: la detartrasi va effettuata ogni 6 mesi o, al massimo, una volta l’anno;
- smettere di fumare;
- controlli periodici dal dentista;
Alimenti SI e Alimenti NO
Tra i fattori di una prevenzione corretta c’è l’alimentazione. Tra i cibi da evitare, per scongiurare l’insorgenza di carie:
- zuccheri semplici come saccarosio e glucosio;
- carboidrati complessi, come quelli presenti nei salatini o nelle patatine in busta;
- alimenti appiccicosi, come caramelle, marmellata e alcuni tipi di frutta come l’uva passa;
- frutta secca (fichi, datteri, prugne, albicocche);
- agrumi, fragole e ananas;
- caramelle, pasticceria, pane (con miele, marmellata);
- biscotti;
- gelati;
- chewing gum con zucchero;
Tra gli alimenti che invece aiutano a difendere la salute del cavo orale:
- vino rosso;
- funghi;
- noci;
- burro;
- olio;
- legumi;
- carne;
- pesce;
- latte e lo yogurt;
- la verdura cruda e alcuni tipi di frutta come le mele;
- la propoli;
- cioccolato fondente;
- i mirtilli rossi;
- wasabi;
- l’acqua e il tè per la presenza di fluoro.