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Differenza tra placca e tartaro

A cura di Redazione

Differenza tra placca e tartaro

La formazione sui nostri denti della placca e del tartaro è un problema dentale diffuso. Un’eccessiva produzione di placca può provocare carie dentale e disturbi gengivali. Il tartaro è placca su denti calcificata.

Tra i principali sintomi della placca e del tartaro, oltre a carie e problemi gengivali, ci sono l’alitosi e le macchie sui denti.

Cos’è la placca

La placca è una sottile pellicola ad alta aderenza, incolore, contenente i batteri che si depositano naturalmente sulla superficie dei denti e in particolare lungo la linea gengivale da 4 a 12 ore dopo lo spazzolamento. Gli zuccheri contenuti in cibi  e bevande si combinano con la placca batterica per creare degli acidi che a loro volta attaccano lo smalto dei denti e lo danneggiano, con il serio rischio di provocare carie.

La placca batterica non rimossa può inoltre irritare le gengive (arrossamenti, gengive gonfie o sanguinanti) causando gengiviti, malattie parodontali e finanche perdita dei denti.

Come prevenire la placca

La prevenzione del problema “placca” si basa su un’adeguata igiene orale. Non bisogna mai dimenticarsi di prendere le seguenti misure:

  • Lavarsi i denti almeno due volte al giorno;
  • Usare il filo interdentale nelle zone che lo spazzolino non riesce a raggiungere;
  • Limitare il consumo di cibi contenenti zuccheri o amidi;
  • Regolarità di visite dentistiche per controlli e per la pulizia dei denti;
  • Utilizzo di rimedi naturali: bicarbonato di sodio, olio essenziale di limone, gel di aloe vera, glicerina vegetale;
  • Alimenti che hanno un ruolo positivo: mele, meloni, pomodori, fragole, cibo piccante, semi di sesamo, aceto di mele.

Cos’è il tartaro

Il tartaro, chiamato anche calculus, non è altro che placca indurita sul dente, che si può formare sia in prossimità che al di sotto del margine gengivale irritando i tessuti delle gengive. Il tartaro favorisce lo sviluppo della placca. Provocando carie e problemi gengivali.

A differenza della placca, che è una pellicola incolore, il tartaro è un aggregato minerale facilmente individuabile se situato sopra il margine gengivale.La colorazione brunastra di denti e gengive può evidenziare la presenza di tartaro. Il colore del tartaro è variabile e va dal bianco al giallo, al marrone, fino ad arrivare al nero, dopo diversi anni.  Il tartaro nero è quello sottogengivale e il suo colore è legato all’ossidazione dell’emoglobina del sangue perso a causa della gengivite.

Come prevenire il tartaro

Per ridurre la formazione di tartaro è necessario lavarsi bene i denti, magari con un dentifricio specifico, e usare il filo interdentale. Solamente il dentista, però, sarà in grado, tramite un apposito processo di rimozione professionale denominato “detartrasi”, di eliminare il tartaro dai denti .

E’ consigliato avvalersi di questo servizio almeno una volta lʼanno, salvo diversa prescrizione del medico o dell’igienista. Infatti, nel caso, ad esempio, di pazienti con malattia parodontale, o nel caso dei piccoli (ma anche grandi) pazienti in corso di terapia ortodontica, può essere necessario sottoporsi a richiami ogni tre/quattro mesi e talvolta anche mensilmente.