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La rimozione protetta delle otturazioni in amalgama dentale

A cura di Redazione

La rimozione protetta delle otturazioni in amalgama dentale - iDent Roma

Negli ultimi decenni, l’odontoiatria ha allargato sempre più il proprio campo d’azione, considerando il paziente nella sua complessità. Ciò significa che invece di limitarsi a studiare e risolvere le singole patologie del cavo orale, si è cercato di indagare le eventuali correlazioni tra queste e altri disturbi presenti nell’organismo. Le otturazioni in amalgama dentale, definite spesso, in gergo popolare, con il termine “piombature”, in realtà non contengono piombo. Si tratta infatti di una miscela costituita al 50% da mercurio mentre il rimanente 50% è costituito da argento, stagno, rame e zinco.

L’utilizzo dell’ amalgama nella storia

Per un lungo periodo storico, che va dalla fine dell’800 a circa una ventina di anni fa, le otturazioni in amalgama dentale hanno costituito il rimedio principale per curare la carie dentaria. Come materiale odontoiatrico, l’amalgama ha cominciato a essere utilizzato in quantità significative a partire dal 1826 in Francia; poi si diffuse negli Stati Uniti.

Fin da subito le opinioni furono contrastanti, perché già a quei tempi qualcuno gli attribuiva intossicazioni, gengiviti e altri disturbi. L’amalgama venne proibito dall’ex URSS nel 1975, mentre altri stati iniziarono a prendere provvedimenti che ne riducessero l’utilizzo.

Le autorità sanitarie svedesi hanno sconsigliato di usare tali otturazioni fin dal 1995, fino al divieto definitivo del 2009.

La Norvegia e la Danimarca hanno vietato di ricorrere all’amalgama nel 2008. Non tutti i paesi hanno seguito questi esempi, ma va riconosciuto che in Europa l’amalgama viene adoperato sempre meno.

La posizione degli organi internazionali

In tale ottica, un punto chiave di una “odontoiatria naturale biologica” è rappresentato dalla condanna dell’utilizzo di mercurio nelle otturazioni in amalgama dentale. Già nel 1991 la WHO (World Health Organization) ha documentato come le otturazioni in amalgama rappresentino la prima fonte di mercurio nell’organismo: un dato allarmante considerandone la tossicità e la capacità di agire negativamente anche sul sistema immunitario. Secondo tali studi, cefalee, dermatiti, stanchezza cronica ma anche depressione e stati di esaurimento nervoso sono alcuni dei fenomeni riconducibili alla tossicità del mercurio.

Occorre però sottolineare come secondo la Federazione Dentale Internazionale, l’amalgama dentale sarebbe privo di effetti collaterali, se non eventuali reazioni allergiche. Anche altri organismi internazionali come il CODE o l’ADA, hanno messo in evidenza come l’amalgama sia un prodotto sicuro.

Secondo le raccomandazioni odontoiatriche del Ministero della Salute (gennaio 2014):

“Nonostante nei settori posteriori l’amalgama rappresenti ancora un materiale affidabile e sicuro, è raccomandato evitarne l’uso nei bambini sotto i sei anni, nelle donne in gravidanza o in allattamento e nei pazienti con gravi nefropatie o allergie al materiale stesso”.

La rimozione protetta

Il problema “amalgama” è risolvibile attraverso la “rimozione protetta” finalizzata a eliminare le otturazioni a favore di nuovi materiali biocompatibili. Il metodo correttamente utilizzato per la seduta di rimozione protetta di amalgama consiste nell’utilizzo di un aspiratore periorale ad alta portata, strumento caratterizzato da un sistema di aspirazione a doppio canale con separatore di amalgama collegato, mediante arco porta-diga aspirante. Utilizzando questo metodo è possibile effettuare una corretta e protetta rimozione dell’amalgama in sicurezza, eliminando il mercurio in essa presente.

Tuttavia, occorre evidenziare che la rimozione delle otturazioni contenente mercurio rappresenta una fuoriuscita ulteriore di vapori tossici, perciò è assolutamente sconsigliata durante la gravidanza.

Quando rimuovere l’ amalgama dentale?

Diversi sono i motivi per cui si rende necessario procedere alla rimozione delle otturazioni in amalgama dentale. Innanzitutto per necessità odontoiatriche (come otturazioni fratturate, infiltrazioni, trattamenti canalari, patologie locali etc.), ma anche per necessità cliniche generali, come allergie, intolleranze o intossicazioni. Infine per necessità estetica, a causa del colore metallico scuro delle otturazioni in amalgama, da cui nasce il termine “piombature”.

Prima di effettuare qualsiasi trattamento di rimozione dell’amalgama è bene naturalmente sottoporsi ad una accurata visita da parte del proprio specialista di fiducia. In questo modo si potranno analizzare puntualmente le otturazioni e il loro stato e consigliare al paziente il da farsi, secondo le necessità.