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Lo sbiancamento dentale

A cura di Redazione

Sbiancamento dentale - iDent Roma

Cos’è lo sbiancamento dentale?

Lo sbiancamento dei denti è un trattamento estetico molto richiesto: i denti bianchi e sani rappresentano, infatti, una delle caratteristiche estetiche più ambite e ricercate.

Per “sbiancamento dentale” s’intende ogni trattamento che porta i denti ad apparire più bianchi. Accade, di frequente, che i nostri denti siano molto lontani dal desiderato candore, a causa delle caratteristiche genetiche sfavorevoli, ma anche a causa del fumo e dell’assunzione di alcuni cibi, quali caffè, liquirizia, e coloranti artificiali.

Lo sbiancamento dentale può essere effettuato sia su denti vitali sia su denti devitalizzati.

I tipi di sbiancamento dei denti

Per riportare il colore dei denti al bianco e alla luminosità di un tempo, è possibile scegliere tra diverse tipologie di trattamenti sbiancanti, rapidi e non invasivi. Lo sbiancamento può avvenire sia per sfregamento (sbiancamento meccanico), sia tramite sostanze decoloranti (sbiancamento chimico).

Indipendentemente dal fatto che sia meccanico o chimico, lo sbiancamento dentale può essere di due tipi, professionale o domiciliare. Il primo (professionale) deve essere fatto all’interno di studi dentistici o centri specializzati, dall’odontoiatra o da un’igienista dentale. Il secondo (domiciliare) può essere effettuato a casa, mediante l’uso di determinati prodotti.

Sbiancamento professionale

Per “sbiancamento professionale” ovvero bleaching, si intende quello effettuato dal dentista tramite l’utilizzo di agenti chimici sbiancanti che possono essere attivati o meno da sorgenti luminose. Tale tecnica viene anche definita “sbiancamento dei denti alla poltrona” eseguendosi direttamente presso uno studio odontoiatrico.

I mezzi sbiancanti più utilizzati sono rappresentati dal gel a base di perossido di idrogeno e di perossido di carbammide.

Il perossido di idrogeno viene applicato direttamente sulla superficie dentale e necessita di 2-4 applicazioni da 15 minuti ciascuna che possono essere effettuate in una o più sedute.

Il perossido di carbammide, invece, viene posto in contatto con i denti mediante l’ausilio di apposite mascherine personalizzate che devono essere lasciate in posa per 30 minuti.

In alcuni casi, l’azione degli agenti sbiancanti può essere potenziata attraverso l’uso di sorgenti luminose: è questo l’esempio dello sbiancamento denti con il laser. Questo particolare tipo di trattamento prevede l’uso di perossido d’idrogeno ad alte concentrazioni che – una volta applicato sulla superficie dentale – viene irradiato con un laser ad una lunghezza d’onda ben precisa.

Sbiancamento domiciliare

Tra i metodi più diffusi di sbiancamento domiciliare, si annovera l’utilizzo di dentifrici abrasivi la cui azione sbiancante si espleta tramite spazzolamento dei denti con paste dentifricie a granulometria differente.

Per lo sbiancamento domiciliare, il dentista può realizzare mascherine personalizzate in silicone morbido riproducenti l’esatta forma delle arcate dentarie del paziente.

All’interno di queste mascherine viene inserita la giusta quantità di sostanze sbiancanti in gel – come il perossido di carbammide a basse concentrazioni (solitamente, variabili dal 10 al 20%) – e si procede con l’applicazione sui denti. Mantenendole in sede per un tempo variabile dai 30 minuti alle 4-8 ore (secondo le indicazioni del dentista) e ripetendo l’operazione per circa una settimana, si ottiene un ottimo effetto sbiancante (paragonabile al bleaching alla poltrona).

Generalmente, la durata dell’effetto è di circa 5-6 anni, con possibilità di richiami di breve durata, da effettuare nell’arco di questo periodo di tempo.

Lo sbiancamento dentale domiciliare può essere fatto anche attraverso le striscette sbiancanti (whitestrips) ,striscette adesive a base di agenti sbiancanti che vanno fatte aderire ai denti per 30 minuti, 2 volte al dì, per 14 giorni. Tale trattamento è però meno efficace, garantendo tempi più lunghi con risultati garantiti solo per pochi mesi.

Non mancano, infine, i cosiddetti rimedi della nonna, quali lo sfregamento sui denti di foglie di salviabucce di limone e polpa di fragole.