324 8942330 info@identroma.com

Odontalgia: significato e terapia

A cura di Redazione

Odontalgia: significato e terapia - iDent Roma

Con il concetto di odontalgia, in campo medico, ci si riferisce al mal di denti: uno dei fastidi più inabilitanti e diffusi tra i pazienti.

Quando è presente l’odontalgia il dolore non si percepisce soltanto a livello dentale, ma si estende spesso anche sul piano mandibolare e cranico, con conseguente mal di testa diffuso e difficoltà a dormire, deglutire e masticare.

Il fastidio inoltre, benché afferisca alla zona stomatognatica buccale, generalmente può avere origine da altri distretti: in particolare orecchie, collo e muscoli masticatori. Ma procediamo con ordine, cosa provoca l’odontalgia e come si manifesta?

L’odontalgia: un disturbo debilitante

Il mal di denti o odontalgia è un fastidio del cavo orale che si può manifestare con diversi sintomi: il dolore può essere infatti percepito dal paziente in modo improvviso, diffuso, pulsante e penetrante, continuo e crescente. In alcuni casi il fastidio insorge nel momento in cui si consumano cibi (ovvero durante la masticazione), o quando si bevono bevande particolarmente calde o tiepide.

Si tratta di uno dei motivi più frequenti che inducono i pazienti a richiedere un appuntamento dentistico di emergenza: quando il dolore è costante e continuo diventa insopportabile, e può rendere molto difficoltosa persino la deglutizione e la masticazione dei cibi, è bene recarsi dal medico alle prime avvisaglie, per evitare l’aggravarsi della problematica dentale da cui scaturisce.

Il dolore ai denti non deve mai essere sottovalutato o trascurato, neanche durante il periodo di gravidanza, è sempre consigliabile effettuare delle visite periodiche dallo specialista per prevenire l’insorgenza di patologie dentali e, di conseguenza, dell’odontalgia.

Quali sono le principali cause del mal di denti nei pazienti?

L’odontalgia può insorgere per numerose cause, anche se le motivazioni principali del disturbo sono spesso riconducibili a infezioni che provocano l’insorgenza di ascessi infetti. Queste possono essere suddivise in due macrogruppi: le infezioni del tessuto pulpare e quelle scaturenti dalle terapie canalari “incongrue”.

Le prime si sviluppano perlopiù a causa della presenza di carie non curate nel cavo orale, che se non trattate subito possono provocare una grave infiammazione dei nervi contenuti nella polpa dentale, chiamata pulpite. Le infezioni del tessuto pulpare, in realtà, possono scaturire anche da una terapia effettuata in modo scorretto o praticata senza rispettare le necessarie norme di pulizia e sterilizzazione.

In questo caso si parla di “terapia canalare incongrua”. Se quando il paziente ha effettuato per la prima volta la terapia canalare (ovvero la devitalizzazione del dente con la relativa eliminazione del tessuto infiammato) non ha ricevuto una pulizia adeguata del canale, è possibile che la carica batterica non rimossa possa provocare l’insorgenza di una nuova infezione, anche a distanza di tempo, o di una riacutizzazione del problema. In questi casi il dolore si percepisce come pulsante e continuo, e può acuirsi nella notte. Ma c’è un’altra problematica da cui può scaturisce l’odontalgia: si tratta delle infezioni che riguardano i denti del giudizio.

Infezioni del tessuto che circonda i denti del giudizio

Le infezioni del tessuto dentale intorno ai denti del giudizio sono chiamate in gergo medico anche pericoroniti. Le cause di questo problema scaturiscono dal fatto che, spesso, i denti del giudizio non hanno abbastanza spazio per uscire completamente in arcata, ovvero per erompere ed essere presenti in bocca come tutti gli altri denti. Di conseguenza capita che vengano completamente o solo parzialmente ricoperti dalla gengiva, spesso fissurata, con la formazione di una tasca in cui si insinuano residui di placca e cibo.

Tale processo può portare alla nascita di un’infiammazione costante a carico del dente del giudizio, con conseguente odontalgia (in questa ultima ipotesi può insorgere anche una forte cefalea). Si tratta certamente di un tipo di mal di denti assai debilitante per il paziente: il dolore in questi casi può infatti irradiarsi all’orecchio e alla gola (nelle situazioni più gravi anche ai linfonodi sottomandibolari).

Odontalgia: le cause extra-dentali

Si sono viste sopra le principali cause dell’odontalgia: un problema che nella maggior parte delle volte scaturisce da infiammazioni a carico di tessuti gengivali.

Bisogna tuttavia considerare un altro aspetto: in alcuni pazienti il mal di denti potrebbe derivare da problemi extra dentali, che non sono direttamente collegate ai denti e al tessuto dentale.

In queste circostanze come si interviene sul problema? Capita che il paziente ricorra al dentista lamentando dolore diffuso alla mandibola, ritenendo che il fastidio scaturisca dal cavo orale. Ci sono dei casi in cui però denti e gengive non presentano alcuna patologia o infiammazione: alcuni pazienti riferiscono allo specialista un malessere che in realtà deriva dai muscoli masticatori, spesso semplicemente causato da serramento o bruxismo.

La soluzione più adeguata, in tali ipotesi, è certamente quella di sottoporsi a una buona fisioterapia cervico-facciale, con la realizzazione di un bite notturno tramite una “terapia di ortognatodonzia”. In altri casi semplici sinusiti dei seni mascellari, provocate da influenza o raffreddore, possono colpire i denti (in particolar modo quelli superiori) portando dolore alle tempie e alla faccia.

Rimedi per il mal di denti: come intervenire contro l’odontalgia

Come curare il mal di denti? La risposta a questa domanda non può prescindere da un tempestivo intervento medico, perché solo un consulto specializzato può aiutare a indagare il problema da cui scaturisce l’odontalgia e individuare la migliore cura adatta al singolo paziente.

Va considerato infatti che i rimedi naturali o fai da te, per quanto possano attenuare temporaneamente il dolore percepito, non vanno a risolvere la patologia o la causa sottostante da cui scaturisce il dolore, e se si aspetta troppo o si trascura il problema si rischia di prolungare il fastidio o, nel peggiore dei casi, la patologia sottostante al dolore, con un conseguente aggravamento.

Bisogna considerare che nessun rimedio naturale è risolutivo o efficace nel rimuovere completamente placca, tartaro o infiammazioni che provocano l’insorgenza dell’odontalgia. Alle prime avvisaglie di dolore è consigliabile recarsi dal medico per attenzionare il problema: questo può infatti consigliare l’effettuazione di sciacqui e terapie adeguate, per ridurre tempestivamente il dolore. È bene evitare le terapie “fai da te”, che potrebbero infiammare ancora di più il dente interessato.

Lo stesso discorso vale per i farmaci: qualsiasi rimedio deve essere preso sempre sotto diretto parere medico e dunque solo dopo aver consultato il dentista. Se è vero infatti che gli antidolorifici possono dare un sollievo immediato, è anche vero che non risolvono le cause sottostanti al dolore ai denti, per questo è sempre bene assumerli solo dietro consiglio del medico curante, e preferibilmente in seguito all’effettuazione di una visita accurata dal dentista di fiducia. I farmaci non devono mai essere presi di propria iniziativa, così come i rimedi naturali apparentemente banali che, in realtà, potrebbero aggravare ulteriormente la patologia.

In base al problema sottostante, peraltro, il medico dentista potrebbe consigliare il ricorso ad antibiotici, ma solo nel caso in cui lo ritenga opportuno. Va infine considerato che una corretta igiene orale, costante e quotidiana, può aiutare a prevenire l’insorgenza di queste problematiche del cavo orale, ovvero delle infiammazioni da cui spesso scaturisce il mal di denti.

Curare efficacemente l’odontalgia con l’aiuto del dentista di fiducia

Il consiglio più efficace è quello di contattare immediatamente il dentista di fiducia non appena si presenta dolore ai denti e/o alla mandibola. Quelle viste sopra sono le cause più frequenti che possono dare origine all’odontalgia, ma ne esistono molte altre da attenzionare con l’aiuto di un medico dentista.

Lo specialista procederà infatti a una visita accurata, se lo riterrà opportuno eseguirà anche una lastra endorale per indagare a fondo e capire da dove esattamente deriva il problema. Il medico, tenendo conto anche della condizione di salute del paziente, deciderà la corretta cura farmacologica per ridurre immediatamente il dolore e risolvere il problema intervenendo sulle sue cause scatenanti. In base ai casi lo specialista potrebbe ritenere sufficiente l’effettuazione di una semplice pulizia dei denti, nell’ipotesi in cui il paziente soffra di gengivite (a volte questa può provocare dolore e fastidi), oppure decidere di procedere con una terapia canalare, se il problema scaturisce da una carie profonda.

Se l’odontalgia è provocata da un dente del giudizio lo specialista potrebbe decidere di estrarlo.

Con la giusta diagnosi, e seguendo la terapia indicata dal medico, il mal di denti si può risolvere subito e senza ulteriori conseguenze. Le persone che soffrono di odontalgia dovrebbero evitare di ricorrere temporaneamente a qualsiasi tipo di trattamento di estetica dentale, come ad esempio lo sbiancamento professionale dei denti, fino a quando non sarà il dentista stesso a dare una sua opinione al riguardo: in prima battuta è necessario risolvere la causa che provoca l’odontalgia, e solo dopo si potrà programmare il trattamento desiderato in accordo con lo specialista di fiducia.

No Comments

Comments are closed.