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Perché i batteri nei denti mettono a rischio la nostra salute ?

A cura di Redazione

congresso internazionale parodontologia

Gli esperti della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SIPI), riunitisi a Rimini, dal 16 al 18 marzo, per il XVIII Congresso internazionale su parodontologia e salute orale, lanciano l’allarme riguardo i rischi che i batteri possono causare al cuore e alla nostra salute in generale. Sono sufficienti infatti appena 6 denti colonizzati dai batteri per provocare seri problemi al nostro organismo.

RISCHIO PARODONTITE

In particolare, i batteri possono aumentare fino a 3 volte la probabilità di contrarre la parodontite, una malattia dentale ad eziologia batterica conosciuta anche come piorrea. Una patologia che, se non adeguatamente curata, può portare alla distruzione dei tessuti che garantiscono il sostegno e la stabilità ai denti, provocando una mobilità dentale progressiva fino alla caduta dei denti.

Per questo – mettono in guardia gli esperi della SIPI – è fondamentale mantenere pulita e sana la nostra bocca. Un problema che nasce al suo interno, come una semplice infezione o gengivite, può infatti portare rapidamente a gravi ripercussioni su altri organi del nostro corpo.

DALLA BOCCA A TUTTO IL CORPO

Il tema della correlazione tra problemi gengivali e malattie del cuore o della circolazione è molto attuale e oggetto di attente ricerche da parte di numerosi studiosi. Una cattiva igiene orale può infatti incrementare fortemente il rischio di attacchi cardiaci, infezioni batteriche e infiammazioni della parte interna del cuore, note come endocarditi o anche di eventi aterosclerotici.

Nel corso del congresso, Claudio Gatti, presidente Sidp  ha denunciato l’evidente correlazione tra batteri e malattie, dichiarando:

Nel 100% delle placche ateromatose che possono dare origine a infarti e ictus si può riscontrare Dna di batteri tipici della placca dentaria e nel 40% dei casi è possibile rinvenirvi i germi stessi. Chi soffre di parodontite ha un rischio di infarto più alto di quello dei pazienti con un elevato spessore della parete delle carotidi e se si sono persi denti la probabilità di sviluppare aterosclerosi è elevatissima”.

In presenza di parodontite, chiarisce Gatti, “i batteri del cavo orale attraverso la circolazione possono raggiungere numerosi organi, innescando pericolose reazioni infiammatorie localizzate, come nel caso dello sviluppo di infezioni polmonari, endocarditi, ascessi, oppure generalizzate come quelle che poi favoriscono la comparsa delle malattie cardiovascolari”.

PATOLOGIA SUBDOLA

La pericolosità della parodontite è accentuata inoltre dal suo carattere subdolo che fa si che le sue vittime, raramente, riescono ad identificarla per tempo.

Secondo un’indagine Sidp, infatti, il 70% degli italiani non la conosce e ben quattro persone su dieci di fronte a gengive dolenti, arrossate e infiammate, non chiedono aiuto al dentista e tentano di risolvere il problema in autonomia attraverso vitamine, integratori, collutori o dentifrici per denti sensibili, facendo si che il più delle volte il disturbo invece che scomparire si aggravi ulteriormente.

Circa 20 milioni di over 35 hanno disturbi che sono associabili alla parodontite e che richiederebbero un approfondimento diagnostico, ma pochi si rendono conto che si tratta di sintomi da non sottovalutare. Il 43% dei 20-34enni ha già avuto almeno una volta un segno di sofferenza gengivale che non dovrebbe essere sottovalutato. Oltre a impegnarsi nella prevenzione dei disturbi gengivali attraverso una corretta igiene orale, l’abbandono del fumo, controlli periodici e sedute professionali di igiene, è necessario che tutti sappiano di dover andare dal dentista se c’è un sanguinamento gengivale”.

La parola d’ordine come sempre è dunque, prevenzione ! E a questo proposito, segnaliamo ai lettori di iDentRoma.it il sito www.gengive.org, a cura della Sidp, dove è possibile reperire ulteriori informazioni utili per mantenere la nostra bocca sana e immune da qualsiasi tipo di batterio!

La Redazione