A cura di Redazione
La rigenerazione ossea dentale è, solitamente, un intervento propedeutico al posizionamento dell’impianto dentale. Si utilizza quando vi è una perdita del volume dell’osso sia della mascella che della mandibola ed è, pertanto, necessario rinforzare le pareti delle ossa per inserire i perni in titanio (materiale biocompatibile) che rappresentano le radici delle protesi fisse, le quali riproducono i denti naturali.
Oggi, grazie alla rigenerazione ossea dentale, è possibile rigenerare l’osso perduto anche grazie alle innovazioni raggiunte in campo scientifico. Le nuove tecnologie digitali permettono di realizzare una diagnosi preliminare per valutare le condizioni generali della struttura delle ossa che dovranno alloggiare uno o più perni dell’impianto, cosi da trovare la soluzione migliore per ogni paziente.
Quando sottoporsi alla rigenerazione ossea dentale?
La rigenerazione ossea è necessaria al fine di sostituire i denti mancanti per estrazione, traumi, per l’avanzare dell’età o per patologie come:
- grave piorrea;
- rimozione di neoplasie o cisti;
- osteoporosi e conseguente assottigliamento dell’osso.
In caso di perdita di denti, per qualunque causa, il paziente non dovrebbe far trascorrere troppo tempo prima di rivolgersi all’odontoiatra, per una diagnosi ed una valutazione della conformazione e delle condizioni delle strutture ossee, per un preciso posizionamento dell’impianto.
In assenza della radice del dente, i tessuti tendono a ridursi e l’osso si usura e diventa più sottile, rendendo più complicato l’inserimento del perno.
Quali sono le tecniche utilizzate?
Nella maggior parte dei casi per aumentare i volumi ossei e consentire l’inserimento degli impianti dentali si utilizzano:
- innesti ossei di osso autologo (prelevato cioè dal paziente stesso). Questi prelievi avvengono da zone intra-orali (mento, branca montante della mandibola) o da zone extra-orali (anca, teca cranica);
- innesti ossei di osso omologo (osso di banca, cioè di specie umana). Questi prelievi avvengono da cadavere;
- innesti ossei di osso eterologo (cioè osso non prelevato dal paziente). Uno dei più utilizzati è l’osso bovino deproteinizzato;
- rigenerazione ossea guidata, che prevede l’utilizzo di osso autologo/eterologo o di biomateriale e di membrane che possono essere riassorbibili (non devono essere rimosse) o non riassorbibili (devono essere rimosse).
Quali sono i benefici della rigenerazione ossea?
Tra i benefici derivanti dalla rigenerazione ossea ci sono i seguenti:
- sono indolori, poiché avvengono in anestesia locale;
- la risoluzione di atrofie ossee gravi è un grande vantaggio per quei pazienti che vogliono una protesi fissa;
- si preserva la fisionomia e il sorriso.
Decorso post-intervento: quali indicazioni seguire
Nel decorso post-intervento occorre seguire con scrupolo le seguenti indicazioni, al fine di agevolare la guarigione della ferita:
- seguire una dieta semiliquida, cercando di non ingerire bevande troppo calde;
- eseguire una scrupolosa igiene dentale con uno spazzolino a setole morbide, evitando la regione attorno alla lesione. Ultimare risciacquando il cavo orale, con un collutorio antibatterico;
- evitare per alcuni giorni caffè, sigarette e bevande alcoliche, che rallentano la cicatrizzazione.
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