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Lo scovolino: cos’è e come si utilizza

A cura di Redazione

Scovolino

Cos’è lo scovolino

Lo scovolino è un presidio dentistico particolarmente utile per rimuovere placca e frammenti di cibo imprigionati tra i denti. Questo strumento è progettato per supportare l’azione pulente di spazzolino da denti e dentifricio. Le setole del dentifricio non possono infatti raggiungere alcune aree del cavo orale, essendo inadatte a pulire il solco gengivale e gli spazi interdentali.

Come si utilizza

L’utilizzo dello scovolino è semplicissimo, forse ancor più facile rispetto alla tecnica del filo interdentale, la cui manualità si acquisisce dopo alcune applicazioni.

Dopo aver fissato il piccolo spazzolino conico sulla sua testina, lo scovolino è pronto per essere utilizzato.

Gli esperti consigliano di far scorrere lo scovolino tra i denti prima dello spazzolamento, in modo da agevolare l’azione pulente dello spazzolino e permettere ai principi attivi della pasta dentifricia di raggiungere anche le fessure interdentali.

Come il filo interdentale, anche lo scovolino va fatto scorrere nella fessura interposta tra dente e dente: il movimento orizzontale (avanti-indietro) deve essere eseguito con massima prudenza per scongiurare traumi alle gengive. Nell’arcata superiore lo scovolino va sospinto dall’alto verso il basso, mentre in quella inferiore il movimento sarà opposto (dal basso verso l’alto). Un’eccellente pulizia dei denti richiede di passare lo scovolino almeno tre volte per ogni spazio interdentale.

Dopo aver pulito i denti con lo scovolino, si raccomanda di sciacquare energicamente la bocca con il colluttorio, in modo da favorire l’eliminazione dei frammenti di placca o cibo precedentemente rimossi con lo scovolino.

Frequenza d’uso

Come il filo interdentale, si raccomanda di usare lo scovolino almeno una volta al giorno, prima di coricarsi. Se utilizzato in modo corretto e regolare, lo scovolino può arrivare a durare due settimane circa.

Vantaggi e svantaggi

Lo scovolino è uno strumento estremamente vantaggioso per la pulizia dei denti: oltre a rimuovere lo sporco nelle zone inaccessibili, permette di esercitare un buon massaggio gengivale. Lo scovolino può essere dunque paragonato a uno stimolatore gengivale, finalizzato ad aumentare la circolazione sanguigna dei denti. Lo scovolino è così raccomandato per i pazienti colpiti da gengive ritirate. L’utilizzo dello scovolino previene la formazione di placca e tartaro nello spazio interdentale, riducendo il rischio di infezioni dentarie, quali carie, gengiviti ed ascessi.

Ma, a fronte dei vantaggi, non manca qualche svantaggio. Tale strumento di igiene interdentale non è infatti indicato  per i pazienti che presentano fessure interdentali particolarmente strette, denti storti o malocclusione dentale. In tali casi, infatti, lo scovolino potrebbe causare irritazioni e alle gengive. L’utilizzo dello scovolino è poi sconsigliato nel periodo immediatamente successivo all’estrazione di un dente, a causa della maggiore sensibilità della zona.